La holding detiene il 22,4% dell'ex monopolista delle tlc, ma non ha ancora preso alcuna decisione sui candidati da proporre nel caso passasse la mozione di revoca del cda avanzata dalla Findim di Marco Fossati con il 5% delle azioni. In vista dell'assise di venerdì è stato depositato il 53,8% del capitale: con Blackrock salita al 9,9%, ma con il 5,9% depositato, potrebbe essere l'ago della bilancia
MILANO - Si avvicina l'assemblea decisiva per definire il controllo del principale gruppo telefonico del Paese. E i soci di riferimento, raggruppati in Telco (Mediobanca, Intesa e Telefonica), continuano a celare le mosse in vista della possibile revoca del consiglio di amministrazione, chiesto dagli azionisti di minoranza, dopo il cambio di maggioranza all'interno della holding, che con l'ascesa degli spagnoli di Telefonica si trova in conflitto di interesse con uno dei principali competitor mondiali del gruppo. Il caso brasiliano è il più evidente, dove l'Authority locale ha prospettato misure sanzionatorie per il controllo di Telefonica in Telecom Italia che in Brasile opera già con controllate proprie.
Telco, che detiene il 22,4% di Telecom, ha comunicato di non aver preso nessuna decisione sui possibili candidati da proporre in assemblea, nel caso in cui, con la revoca del cda, fosse necessario integrare il consiglio. L'assemblea di Telecom Italia si riunirà il prossimo 20 dicembre e Telco aspetterà fino al 19 dicembre, giorno in cui ha messo in programma un consiglio di amministrazione, per decidere sul da farsi. Nel frattempo il socio di maggioranza relativa incassa la rinuncia di Angelo Provasoli alla propria candidatura per la nomina nel cda della compagnia tlc. Provasoli ha motivato la decisione riferendo di "impegni professionali
e istituzionali, anche sopravvenuti, che gli impedirebbero di disporre del tempo necessario a un adeguato esercizio delle responsbilità connesse al ruolo di amministratore indipendente". Provasoli era entrato in cda il 3 ottobre scorso, al posto di Elio Catania, e avrebbe dovuto essere confermato dall'assemblea di venerdì.
Assogestioni ha proposto sette nomi, Marco Fossati, azionista di Telecom con il 5%, ha già fatto sapere che in caso di sfiducia all'attuale cda proporrà di mantenere il numero dei consiglieri a 15, proponendo 5 candidati: Vito Gamberale, patron di F2i, Alessandro Castellano, ad di Sace, Girolamo di Genova, ex manager Telecom Italia, Franco Lombardi, presidente di Asati, l'associazione dei piccoli azionisti Telecom, e l'avvocato Daniela Mainini.
Telco ne ha proposti tre, scesi poi a due dopo le dimissioni di Julio Linares (Telefonica). E dovrebbe pubblicare, come da richiesta Consob, i nomi degli altri per consentire ai fondi presenti in assemblea di fornire ai propri rappresentanti le indicazioni di voto.
L'affluenza in assemblea era attesa tra il 50 e il 55% del capitale; in effetti, ad oggi risultano depositate azioni per il 53,8% del capitale. I pronostici vedono Telco in maggioranza con il 22,4% e con il probabile appoggio di Blackrock che - una volta convertito il bond - conterà sul 9,9% del capitale, di cui il 7,89% teoricamente disponibile per l'assemblea. Dalle sue dichiarazioni, il fondo dovrebbe portarne sul tavolo il 5,9% circa, ma secondo i dati provvisori di Telecom finora ne è stato registrato il 4,8%. In Borsa, oggi Telecom Italia ha ceduto l'1,15% a 0,688 euro.
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